Colfiorito di Foligno – sito U1

Scheda

Tipologia bene scavato Tomba – Tracciato viario – Edificio di culto – Insediamento rustico
Regione Umbria
Provincia Perugia
Comune Foligno
Localizzazione specifica Colfiorito, Rio Cesi
Coordinate geografiche 43° 00′ 23″ N 12° 52′ 23″ E
Istituto-ufficio competente Soprintendenza Archeologia dell’Umbria
Anno campagna di scavo 2009-2012
Responsabile di cantiere Giorgio F. Pocobelli (Cooperativa Archeologia)
Responsabile scientifico Maria Laura Manca

Maria Cristina De Angelis

Società Quadrilatero Marche-Umbria

Descrizione

In località Casette di Cupigliolo, nell’area prossima all’imbocco della galleria ‘Palude Ovest’, nel Settembre 2009 è stato individuato, alla profondità di circa m 1,20, un antico tracciato viario che forse collegava la via Plestina – la strada che collegava Foligno con Plestia – con la via della Spina, percorso che univa Plestia con Spoletium e la via Flaminia. La strada con andamento E-O, riportata alla luce per oltre 30 metri, presenta un piano con leggera schiena d’asino ed è realizzato con ciottoli di piccole e medie dimensioni. Lungo il lato orientale, il tracciato appare delimitato da una struttura in blocchi di calcare locale e pietra comune, conservata per una lunghezza di circa 14 metri.

Pochi metri ad E di questa, sulla prosecuzione del tracciato antico, nel 2011 è stato riportato alla luce un edificio di forma rettangolare con sviluppo longitudinale Nord-Sud (m. 9,30 x 7,50 ca) ed ingresso da Sud. Realizzato con murature in opera mista di pietra locale e ciottoli, con impiego di tegole in spezzoni e rari coppi, si conserva per un’altezza massima di circa 40 centimetri.

La costruzione è composta da quattro ambienti, uno dei quali è pavimentato con un piano in cocciopesto rivestito con piccole schegge di calcare, estese uniformemente sull’intero ambiente a simulare la tecnica del mosaico. Lungo il lato orientale dell’edificio si sviluppava una strada glareata che, con andamento N-S, incrociava il tracciato precedentemente descritto.

I pochi materiali recuperati indicano l’esistenza di una decorazione di un certo impegno, testimoniata dal rinvenimento di un’antefissa a testa di Sileno ed un frammento di lastra architettonica. Tra i reperti recuperati, si ricorda inoltre: una piccola base modanata in pietra con una grappa in piombo per il fissaggio di una statua; una gamba di statuina maschile in bronzo; una testina fittile femminile di statuina del tipo “tanagrina”; la presenza di vasellame in ceramica a vernice nera, soprattutto coppette di cui una miniaturistica; un piatto in terra sigillata italica con bollo rettangolare.

La particolare articolazione planimetrica della struttura e la sua localizzazione all’incrocio tra due strade – nonché la tipologia dei reperti rinvenuti – permettono di ipotizzare una destinazione cultuale dell’edificio, frequentato dalla tarda età repubblicana alla prima età imperiale.

Bisogna comunque osservare che il recupero di un bronzetto schematico di orante di epoca arcaica e di un felino in bronzo a fusione piena di età tardo-orientalizzante, seppur reperti residuali, risulta particolarmente significativo poiché potrebbe attestare la presenza, nelle vicinanze, di un luogo di culto già in fase preromana, cui eventualmente l’edificio di età repubblicana può essere seguito.

Sempre nella stessa zona, alla profondità di circa 2 metri dal piano di campagna, sono emersi i resti di un edificio rustico il cui abbandono deve essere posto nel corso della tarda età repubblicana, come dimostrano i frammenti di ceramica a vernice nera recuperati sotto il crollo di tegole della copertura. Forse ad età arcaica, invece, deve essere attribuita una sepoltura rinvenuta isolata con corredo ceramico composto da due ciotole e due ollette, mentre il corredo personale in bronzo annovera una fibula ad arco ed un’armilla con anelli e placchetta antropomorfa.

Infine si deve menzionare la scoperta di una fossa di m 2,50 x 4,50 utilizzata per una deposizione multipla, con la presenza di 23 individui, che ad una prima analisi del materiale sembra inquadrabile nell’ambito dell’età eneolitica.

 

Veduta dell’edificio da Sud

Bibliografia essenziale

 

Archeolog e-Journal