Scheda
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Descrizione
L’area in oggetto, individuata nel corso della realizzazione dello svincolo per Muccia (MC), in località Giove, è caratterizzata da un vasto insediamento che è stato possibile esplorare solo parzialmente, per una superficie di circa 1500 mq. Il sito si colloca in una zona nevralgica della vallata del Chienti, con funzione di importante crocevia di attraversamento appenninico. Solo sporadici rinvenimenti rivelano la fase più antica, risalente almeno all’età repubblicana, tra cui una coppa a vernice nera recuperata in frammenti all’interno di una buca. Un articolato sistema di canalizzazioni e fosse per il convogliamento e la raccolta delle acque, a cui si sovrappongono successive costruzioni, indizia una prima definizione dell’insediamento tra l’età repubblicana e la prima epoca imperiale, forse in relazione allo sfruttamento agricolo della zona.
In seguito, verso la fine del I secolo d.C., venne costruito un complesso edilizio che oblitera le strutture precedenti, articolato in una serie di vani di dimensioni omogenee di 12 x 6 metri circa. Ulteriori interventi di ristrutturazione interessano l’impianto nel corso del II e nei primi decenni del III secolo d.C. Un piccolo nucleo di interessanti reperti di età romana, purtroppo decontestualizzati, è emerso nella parte orientale dello scavo, in una zona pesantemente compromessa dai lavori agricoli moderni. La loro particolare raffinatezza e la destinazione di alcuni di essi ad arredi rivelano l’esistenza di un’area residenziale piuttosto pregevole. Probabilmente afferibile ad età imperiale è anche una fornace per la produzione di calce indagata al limite meridionale del sito.
Nel III secolo d.C., in coincidenza con il periodo di generale crisi economica, che si ripercuote anche sul sistema produttivo delle ville rustiche, è ipotizzabile una fase di contrazione, seguita dall’abbandono dell’insediamento e da un’intensa opera di spoliazione delle strutture.
A partire dal IV secolo d.C. l’area venne interessata da una sistematica rioccupazione, collegata verosimilmente ad attività di tipo agricolo-pastorale. Testimonianze significative di questa fase sono numerosi focolari anche sovrapposti, con piani di concotto e frammenti di tegole. Un’ulteriore frequentazione sporadica nel sito, successiva al VI sec. d.C., sembrerebbe attestata dal ritrovamento di alcuni materiali, tra cui si segnalano frammenti di ceramica “a vetrina pesante”.
Bibliografia essenziale
Archeolog e-Journal